Organizzato da Humanitas Gradenigo, si terrà a Torino sabato 11 maggio: «Nasce con la finalità di spingersi oltre le evidenze scientifiche per confrontarsi su nuove realtà, nuove ipotesi e indicazioni di utilizzo della dieta chetogenica», spiega la dottoressa Daria Bongiovanni, dietista dell’Ospedale e responsabile scientifica del corso.
“La dieta chetogenica 2.0: oltre l’obesità” è l’argomento del corso, rivolto a dietisti e medici, organizzato dall’Ospedale Humanitas Gradenigo che si terrà sabato 11 maggio all’NH Hotel di corso Vittorio Emanuele II 124, a Torino. «Il corso nasce con la finalità di spingersi oltre le evidenze scientifiche ormai assodate in campo metabolico per confrontarsi su nuove realtà, nuove ipotesi e indicazioni di utilizzo della dieta chetogenica», spiegano i due responsabili scientifici del corso, la dottoressa Daria Bongiovanni, dietista di Humanitas Gradenigo e il dottor Maurizio Fadda, dietista della Città della Salute e della scienza di Torino.
Sono cento i posti disponibili per il corso che assegna sette crediti formativi e che ha l’obiettivo di far conoscere e approfondire le recenti evidenze scientifiche in termini di applicazione della dieta chetogenica in nuovi ambiti, fare acquisire le competenze per poter offrire ai pazienti terapie aggiornate e dotate di efficacia certa e, infine, consolidare i concetti fondamentali per una corretta costruzione della dieta chetogenica in linea con l’EBM. Il corso registrerà anche la presenza del professor Fabio Orlandi, responsabile dell’Endocrinologia di Humanitas Gradenigo e del professor Ezio Ghigo, ordinario dell’Università degli Studi di Torino. Con loro anche le dottoressa Stefania Corvisieri e Nicoletta Rebaudengo, rispettivamente endocrinologa e neurologia di Humanitas Gradenigo.
La dieta chetogenica è basata su forti evidenze scientifiche ed è stata validata nel 2015 dall’EFSA (European Food Safety Authority). Si tratta di una dieta rigorosamente strutturata, adottata con grande efficacia dagli anni ’90 per obesità, sovrappeso e malattie metaboliche ma utilizzata più di recente anche in campo neurologico per combattere l’emicrania o sostenere terapie dirette ad alcune malattie degenerative (SLA, malattia di Parkinson, Alzheimer, autismo) e in Oncologia come supporto alla radio e chemioterapia. È una dieta nata come cura per l’epilessia della quale ci sono tracce già ai tempi di Ippocrate e che viene persino richiamata nella Bibbia e in documenti del Medio Evo che descrivono il raggiungimento della chetosi attraverso il digiuno.
La dieta chetogenica favorisce la produzione di corpi chetonici, sostanze che l’organismo comincia a produrre in modo naturale quando si trova in condizioni particolari (ad esempio, quando il glucosio scende al di sotto una certa soglia). I corpi chetonici rappresentano benzina eccezionale per muscoli, cuore e cervello, permettono una liposuzione naturale con assenza di appetito e uno stato di benessere. Tutti strumenti molto efficaci per diminuire fortemente il peso del paziente.
In Humanitas Gradenigo, l’ambulatorio di Dietologia, affidato alla dottoressa Daria Bongiovanni (nutrizionista), lavora da anni a stretto contatto con il reparto universitario di Endocrinologia diretto dal professor Fabio Orlandi e ha realizzato progetti di ricerca che hanno coinvolti i pazienti della Neurologia dell’Ospedale.