Nel percorso di cura dei pazienti esistono elementi spesso intangibili, come l’ascolto attento, la comprensione, la risonanza emotiva e la premura empatica verso le preoccupazioni, il dolore e la sofferenza della persona assistita. Negli ospedali Humanitas di Torino, “Compassionate Care” individua la soddisfazione del paziente come “indicatore sensibile” dell’assistenza infermieristica.
Nel percorso di cura dei nostri pazienti esistono elementi facilmente quantificabili (il numero e il tipo di esami, i giorni di ricovero, quelli di riabilitazione), ma ne esistono altri che – pur essendo altrettanto importanti – risultano spesso intangibili: l’ascolto attento, la comprensione, la risonanza emotiva e la premura empatica verso le preoccupazioni, il dolore e la sofferenza della persona assistita figurano tra questi.
Si tratta di caratteristiche dell’assistenza spesso sottovalutate e non sottoposte a valutazione, ma che rappresentano un aspetto importante della qualità offerta al paziente. Per sostenerle, Humanitas Gradenigo, Humanitas Cellini e Clinica Fornaca hanno promosso “Compassionate Care”, un questionario che individua proprio la soddisfazione del paziente come “indicatore sensibile” dell’assistenza infermieristica.
«Il progetto è nato dalla proposta di tesi formulata da uno studente di Scienze Infermieristiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – spiega Monica Rolfo, direttore dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas a Torino -. Gli esiti permettono di valutare la soddisfazione della persona assistita e la qualità dell’assistenza infermieristica attraverso nursing outcomes compassionevoli».
Lo studio è stato condotto nelle degenze di Chirurgia generale e Oncologia di Humanitas Gradenigo, nella degenza di Urologia di Humanitas Cellini e nella degenza B0 della Clinica Fornaca e ha coinvolto circa 400 pazienti con diciassette domande articolate sui quattro items del compassionate care: ascolto e comunicazione; fiducia e sicurezza; intimità; valore della famiglia.
I questionari raccolti hanno rilevato elevata soddisfazione del paziente ed elevata qualità dell’assistenza infermieristica ricevuta: il 26,3 per cento dei pazienti ha dichiarato di aver ricevuto un’assistenza infermieristica pari alle aspettative, mentre il 71,3 per cento ha rivelato di aver trovato un’assistenza infermieristica superiore alle attese.
Nel dettaglio, si sono registrate alta comprensione ed elevata sensibilità da parte degli operatori, anche se a volte la persona assistita ha avuto difficoltà a distinguere le diverse figure coinvolte nell’assistenza.
Il progetto prevede ora di proseguire con questo tipo di monitoraggio per avere un campione ancora più rappresentativo. «Nell’ambito della presa in carico globale del paziente, la nuova cartella clinica integrata – conclude Monica Rolfo – prende in considerazione anche tutti questi aspetti che rappresentano una parte molto importante della qualità dell’assistenza che tutti i giorni offriamo alle persone assistite e ai loro famigliari».