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Oncologia e cinema, Torino tra i vincitori del concorso AIOM: «Prevenire e curare il tumore anche nei giorni del Covid-19»

Il cortometraggio “Ancora qui”, diretto da Manuel Peluso e interpretato da Claudio Marinaccio con la partecipazione del dottor Lucio Buffoni, primario di Oncologia dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino, è il vincitore del concorso nazionale AIOM nella categoria “Covid-19”.

 

 “Ancora qui”, cortometraggio diretto dal videomaker torinese Manuel Peluso e interpretato dal giornalista e scrittore torinese Claudio Marinaccio, figura tra i vincitori del concorso nazionale “Oncologia e Cinema”, indetto da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM e premiato in occasione del 22esimo congresso nazionale AIOM in corso di svolgimento on line.

“Ancora qui” racconta la storia autobiografica di Marinaccio, giovane paziente oncologico che si trova ad affrontare il follow up del suo tumore all’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino nei giorni del Covid-19. Lo accoglie il primario di Oncologia, dottor Lucio Buffoni, che lo rassicura sulle sue condizioni di salute e sulla sicurezza garantita in ospedale anche nei giorni di massima emergenza.

«Sono felice di aver potuto raccontare la mia storia, che è anche la storia di tante altre persone – afferma Claudio Marinaccio -. È la dimostrazione che, nonostante tutto, andiamo avanti lo stesso». Il dottor Lucio Buffoni ha ritirato il premio ieri pomeriggio dalle mani del presidente nazionale AIOM, Giordano Beretta: «La storia di Claudio è quella di tutti i pazienti che abbiamo continuato a curare anche nei giorni più critici – dichiara Buffoni -. Talvolta la paura di entrare in ospedale superava quella dell’esame in sé. Per fortuna, una volta varcata la soglia, la paura svaniva perché il paziente si sentiva preso totalmente in carico e gestito in sicurezza».

 

 

Il cinema come aiuto contro i tumori: il premio AIOM

Il cinema e il suo potenziale comunicativo possono rappresentare un aiuto concreto contro i tumori. Grazie alla forza delle immagini si può incentivare l’attenzione delle Istituzioni, dei cittadini e dell’opinione opinione su un problema di salute che ha rilevanti conseguenze anche sociali, politiche ed emozionali. Inoltre può essere uno strumento di supporto emotivo per pazienti e caregiver. É questo il messaggio della giornata precongressuale del XXII congresso nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Per il quarto anno di fila AIOM e Fondazione AIOM hanno promosso il concorso “Oncologia e Cinema” e premiato i tre migliori cortometraggi.

Le pellicole sono state valutate da una giuria eterogenea composta da registi, attori, clinici, infermieri, psicologi e pazienti. Quest’anno hanno vinto il primo premio Paolo e Francesca (Regia: Federico Caponera; Cast: Barbara Bobulova e Fabrizio Rongione). Al secondo posto si è invece classificato Roller Coaster (Regia: Manuela Jael Procaccia; Cast: Eliana Miglio, Chiara Iezzi, Dario Maria Dossena, Fabio Boscarollo, Daniele Meli, Maria Lucia Reale, Marco Busso, Luisella Righi, Valeria Cetoretta). Sul gradino più basso del podio, vincitore per la categoria “Covid-19”, è giunto Ancora qui (Regia: Manuel Peluso; Cast: Claudio Marinaccio, Lucio Buffoni).

“Da sempre il cinema svolge un ruolo cruciale nella vita delle persone – afferma Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. Questo vale anche per quelle che sono direttamente o indirettamente colpite da un tumore. Nel mondo complesso dell’oncologia, spesso la cinematografia ha visto come protagonisti medici, psicologi, infermieri, pazienti e familiari, che affrontavano sulla scena esperienze traslate dalla vita quotidiana. Quest’anno, in considerazione del momento storico che stiamo vivendo si è deciso di valutare a parte la categoria dei corti sul tema “Covid-19” e di selezionare da questa il terzo vincitore. Ringraziamo tutti gli artisti, pazienti e caregiver che hanno partecipato a questo concorso e che hanno voluto dare il loro toccante contributo”.

“Raccontare storie, esperienze, emozioni legate alla malattia oncologica è fondamentale non solo per coinvolgere e far sentire meno soli i pazienti e chi, con loro, vive la malattia, ma anche per sensibilizzare i cittadini all’importanza della prevenzione e degli stili di vita – aggiunge Stefania Gori. Presidente di Fondazione AIOM. – Vivere poi il cancro in un anno tutto speciale e difficile come questo per la presenza di un virus pericoloso e insidioso come il Covid-19, è ancora più complesso. Alla paura della malattia in sé, si somma quella del contagio, della difficoltà negli spostamenti, dell’allungamento dei tempi di attesa per una visita, per una terapia o anche solo per uno screening. E per questo è stata inserita una categoria specifica dedicata al Covid-19. Al centro di tutto restano comunque temi chiave come la difesa dei diritti del paziente, l’importanza della ricerca, della prevenzione, e dell’assistenza”.