La vulvodinia è una sindrome multi-fattoriale fortemente invalidante che colpisce gli organi genitali femminili e si presenta con bruciore e dolore cronico. «Nelle forme più severe, provoca dolori molto intensi, tanto da rendere faticoso anche camminare, stare sedute o vestire un paio di jeans», spiega il dottor Luigi Laudari, anestesista e terapista del dolore di Humanitas Gradenigo.
Si parla molto di vulvodinia e neuropatia del nervo pudendo, tanto che tra marzo e aprile sono state presentate in Parlamento due proposte di legge che puntano a inserire questi due disturbi nella lista di malattie croniche o invalidanti riconosciute dal Servizio sanitario nazionale.
Vulvodinia e neuropatia del nervo pudendo sono trattate dall’ambulatorio di Terapia del dolore di Humanitas Gradenigo sotto la guida del dottor Luigi Laudari: «Si calcola che riguardino circa una donna su sette e che abbiano mediamente un ritardo di diagnosi di quattro/cinque anni poiché sconosciute a molti medici e quindi sotto-diagnosticate – spiega -. Non esiste a oggi una cura definitiva, ma le pazienti possono essere prese in carico a 360 gradi con terapie farmacologiche, con l’ipnosi e con interventi di rimodulazione nervosa e di riabilitazione del pavimento pelvico che puntano all’attenuazione della sindrome dolorosa».
La vulvodinia è una sindrome multi-fattoriale fortemente invalidante, caratterizzata dalla comparsa di dolori in risposta a stimoli di norma innocui. La patologia colpisce gli organi genitali femminili e si presenta con bruciore e dolore cronico: «Nelle forme più severe, la malattia provoca alle pazienti dolori molto intensi, al punto da rendere molto faticose azioni semplici come camminare, rimanere sedute o indossare un paio di jeans», aggiunge il dottor Laudari. L’80 per cento dei casi di vulvodinia è infatti localizzata nel vestibolo vaginale. «È una patologia dal forte impatto clinico e sociale che riguarda di frequente donne molto giovani. La sua causa scatenante va ricercata in traumi, infezioni o altro, mentre la neuropatia del pubendo riguarda in molti casi chi pratica sport come il ciclismo o è reduce da determinati interventi chirurgici».
La rimodulazione nervosa svolta nell’ambulatorio di Terapia del dolore di Humanitas Gradenigo viene eseguita attraverso l’uso della radiofrequenza dopo aver testato la soglia del dolore della paziente. «Si tratta di una procedura ripetibile anche due o tre volte nel corso di un anno e la cui risposta si ottiene nel giro di qualche mese», precisa il dottor Laudari che si avvale della collaborazione delle infermiere Antonella Della Sala (ipnosi) e Marianna Cristofaro (riabilitazione pavimento pelvico).
«Finalmente si parla di vulvodinia – conclude il dottor Luigi Laudari -, una patologia che troppo spesso è stata sottovalutata per vergogna o per la delusione di non aver trovato una risposta medica adeguata. Renderla nota al medico di famiglia può far sì che quest’ultimo indirizzi a un ambulatorio in grado di farsene carico per offrire alla paziente una qualità di vita migliore, nel lavoro e nelle attività di tutti i giorni».