Come si contrae l’influenza aviaria?
Quasi tutti i casi conosciuti di infezione da influenza aviaria contratti dall’uomo sono dovuti a contatto diretto con volatili infetti (ad esempio polli da allevamento), superfici o materiali contaminati (ad esempio da escrementi di uccello o sue piume). È importante evidenziare che il contagio di influenza aviaria da persona a persona si è verificato raramente. Tutti i prodotti provenienti dall’avicoltura (carne di pollo e uova) se ben cotti si possono consumare senza problemi e non sono fonte di infezione.
Sintomi e malattie associate
In generale i sintomi associati all’influenza aviaria nell’uomo si presentano da 2 e 7 giorni dopo l’esposizione. Solitamente sono sintomi tipici simil-influenzali come:
- febbre
- mal di testa
- tosse
- mal di gola
- dolori muscolari
- diarrea
Tra le malattie associate all’influenza aviaria abbiamo:
- infezioni oculari
- infezioni a carico dell’apparato respiratorio
- encefaliti
- decesso
Che cos’è l’influenza aviaria?
“Influenza aviaria” è il termine con il quale solitamente ci si riferisce ai virus dell’influenza di tipo A che contagiano gli uccelli (da cui proviene il nome “influenza aviaria”). Questo tipo di influenza è diffuso in tutto il mondo ed è capace di infettare quasi tutte le specie di uccelli. Può essere sia a bassa che ad alta patogenicità: se è stata causata da una forma ad alta patogenicità, la malattia insorge in modo improvviso e causa una morte rapida dell’esemplare contaminato nella quasi totalità dei casi. Anche se i vari ceppi di virus dell’influenza aviaria sono diversi, sono pochi quelli che causano malattie gravi nei volatili e ancora meno negli uomini. Alla fine del 2003 alcuni focolai di questa influenza sono stati individuati in vari Paesi asiatici all’interno di allevamenti di polli e sono stati poi associati ad alcune infezioni umane ad alto tasso di mortalità.
Cure e trattamenti
I trattamenti di base somministrati nei casi di contagio da influenza aviaria nell’uomo sono gli stessi utilizzati per curare le influenze stagionali. In questo caso i pazienti vengono messi in isolamento per ridurre il rischio di contagio e viene allertato il regime di assistenza medica intensiva che fronteggia le situazioni più gravi.
Disclaimer
Le informazioni qui riportate descrivono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico. In caso di malessere è preferibile rivolgersi al proprio medico o recarsi al pronto soccorso.