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L’elastografia epatica per monitorare le malattie del fegato

L’esame misura l’accumulo di grasso e l’indurimento del tessuto epatico ed è utile per monitorare nel tempo le malattie del fegato. Ne abbiamo parlato con il dottor Mohammad Ayoubi, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo.

Cos’è l’elastografia epatica e a cosa serve?

«L’elastografia epatica, nota anche come Fibroscan, è un esame che studia il fegato misurandone l’accumulo di grasso, ossia la steatosi, e l’indurimento del tessuto epatico, ovvero il grado di fibrosi. È particolarmente utile per monitorare le malattie epatiche, perché permette di valutare come evolvono nel tempo e come rispondono al trattamento» chiarisce il dottor Ayoubi.

Come si svolge l’elastografia epatica?

«Si tratta di un esame non invasivo che si svolge esattamente come un’ecografia dell’addome: la sonda del Fibroscan viene applicata sulla cute del costato a destra, l’impulso generato dall’apparecchio determina la propagazione di un’onda elastica la cui velocità, misurata per mezzo degli ultrasuoni, è direttamente correlata alla rigidità del fegato che è a sua volta dipendente dalla quantità di fibrosi. Il suo esito può suggerire il percorso di cura più adatto per la steatosi che può consistere in una dieta mirata, nel cambio dello stile di vita o in un trattamento farmacologico». sottolinea il dottor Ayoubi

È un esame doloroso o ci sono controindicazioni?

Non si tratta di un esame né doloroso né pericoloso e può essere indicato anche per persone portatrici di pacemaker o per donne in stato di gravidanza. «Dura circa 10/15 minuti e richiede come unica forma di preparazione un digiuno di sei ore – precisa il dottor Ayoubi.

Dove si può eseguire l’elastografia epatica?

L’elostografia epatica figura tra gli esami che si possono eseguire nel rinnovato reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo: nelle tre sale endoscopiche del reparto è oggi possibile accedere attraverso un percorso dedicato e un rinnovato banco di Accettazione che si affaccia sulla nuova sala d’attesa. L’elastografo oggi in dotazione all’ospedale è di ultima generazione e consente un esame più rapido e accurato.

L’importanza della prevenzione

In tema di prevenzione, il dottor Ayoubi consiglia al paziente asintomatico un controllo dopo il 50esimo anno di età: «Ma chi ha una familiarità con patologie tumorali di questo tipo, soprattutto se il familiare si è ammalato al di sotto di 50 anni, è opportuno muoversi con largo anticipo».

Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo

I principali campi di intervento dell’Endoscopia di Humanitas Gradenigo riguardano Endoscopia diagnostica e operativa del tubo digerente, Endoscopia ed Ecoendoscopia del tratto biliopancreatico. Grande attenzione è rivolta anche a diagnosi, terapia e follow up per i polipi del colon. «In Italia, il tumore del colon rappresenta la seconda causa di morte per tumore – ricorda il dottor Ayoubi -. Ecco perché è opportuno favorire la prevenzione che trova il proprio “golden standard” nell’esame di colonscopia, capace di eseguire diagnosi e terapia in un colpo solo». Gli eventuali polipi riscontrati durante l’esame possono essere infatti rimossi in modo contestuale perché sono loro a dar origine a formazioni maligne.

E sono sempre i medici della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo a occuparsi dell’Endoscopia d’urgenza: «Il Pronto soccorso dell’ospedale garantisce le urgenze del tubo digerente per ventiquattr’ore al giorno – conclude il dottor Mohammad Ayoubi -: emorragie, corpi estranei e occlusioni rappresentano le principali cause d’intervento. Più in generale l’Endoscopia d’urgenza s’interfaccia con pazienti complessi, che richiedono ancora una volta una competenza tecnica specifica».