Lunedì 12 febbraio è la Giornata internazionale dell’epilessia.
Cos’è l’epilessia?
«L’epilessia è un disturbo del sistema nervoso centrale caratterizzato da scariche abnormi da parte delle cellule cerebrali che inducono alterazioni di coscienza e vigilanza fino alle convulsioni con perdita di coscienza», spiega il dottor Pietro Pignatta, responsabile della Neurologia dell’ospedale Humanitas Gradenigo di Torino e rappresentante regionale della LICE (Lega italiana contro l’epilessia).
«Si tratta di una patologia che colpisce a tutte le età – aggiunge il dottor Pignatta – con maggiori evidenze nell’età infantile-adolescenziale e negli anziani».
Quanto è diffusa l’epilessia?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epilessia «una malattia sociale»: sono 36 mila i nuovi casi ogni anno. Solo in Italia ne soffrono in 500 mila, in Europa 6 milioni, 50 nel mondo. Il 30% dei pazienti, sia bambini sia adulti, è farmacoresistente. Del restante 70%, il 50% risponde bene alla prima terapia ma molti si trovano costretti a cambiare più farmaci nel corso della cura o diventano farmacoresistenti in un secondo momento.
Il problema delle diagnosi di epilessia
«Se consideriamo che per l’epilessia “incidenza” e “prevalenza” coincidono e sono pari all1%, cioè una persona ogni 100, in Italia abbiamo circa 550 mila casi ma c’è sicuramente una percentuale non diagnosticata, così come in Piemonte. I pazienti in carico negli ambulatori sono meno di quelli effettivi: nel nostro sono circa 500».
L’ambulatorio per le epilessie di Humanitas Gradenigo
Dal 2017 l’ambulatorio per le epilessie di Humanitas Gradenigo è inserito tra i Centri riconosciuti dalla Lice, unico ambulatorio non universitario per adulti riconosciuto in Piemonte. L’ambulatorio di Humanitas Gradenigo gestisce anche le epilessie con indicazione chirurgica e fornisce il proprio contributo al Registro internazionale gravidanze: «Il riconoscimento della Lice favorisce ancor di più il contatto e lo scambio con altri medici e ospedali italiani – aggiunge il dottor Pignatta -, nell’ambito di una rete che si prende cura di questa patologia in modo omogeneo e appropriato».
Leggi l’intervista su La Stampa al dottor Pietro Pignatta, responsabile della Neurologia di Humanitas Gradenigo