Un nuovo approccio alla patologia protesica articolare e l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione e nuove tecniche chirurgiche: sono le novità del Centro di Ortopedia Protesica Robotica e Mininvasiva che si occupa di tutta la chirurgia ortopedica di elezione (anca, spalla, ginocchio e piede) e di traumatologia. Ne parliamo con il dottor Luigi Sabatini, responsabile del Centro di Ortopedia Protesica Robotica e Mininvasiva di Humanitas Gradenigo.
Quali sono le nuove tecniche utilizzate per la Chirurgia protesica di ginocchio?
Per gli interventi di protesi al ginocchio l’équipe si avvale di nuove tecniche chirurgiche come l’allineamento cinematico e la chirurgia computer assistita (robotica, con navigazione e realtà aumentata), al fine di garantire interventi sempre più accurati e personalizzati sulle caratteristiche di ciascun paziente.
In cosa consiste l’utilizzo dell’allineamento cinematico?
Con l’allineamento cinematico e l’utilizzo di una protesi realizzata “ad hoc” l’obiettivo è ristabilire l’anatomia e la cinematica nativa del ginocchio di ciascun paziente, riportandolo all’anatomia “pre-artrosica” e rendendo dunque questa tecnica “paziente specifica”. Se nel passato si seguiva l’idea che una protesi andasse bene per tutti e si parlava di allineamento meccanico, con l’attuale allineamento cinematico rispettiamo il ginocchio nativo del paziente adattando la protesi al ginocchio del paziente e non viceversa, in modo tale da rispettare le componenti legamentose e tendinee del ginocchio. È una tecnica chirurgica nata negli Usa e che utilizzo con ottimi risultati già da sei anni. Grazie all’impegno di tutta l’equipe, Humanitas Gradenigo è attualmente uno dei Centri di riferimento europei per questa tecnica, in cui ospitiamo per la formazione specialisti da tutta Italia ed Europa. I vantaggi per il paziente sono importanti: il recupero post-operatorio è più rapido e il recupero dell’arco di movimento del ginocchio maggiore. Il paziente può cosi finalmente “sentire come propria” l’articolazione protesizzata e limitare al massimo la sintomatologia residua.
Quali sono le tecnologie attualmente utilizzate per la chirurgia protesica di ginocchio?
Utilizziamo sistemi computerizzati, tra cui sistemi robotici imageless Navio/Cori per le protesi monocompartimentali e totali di ginocchio e di realtà aumentata NextAR per la chirurgia protesica totale di ginocchio. L’esperienza maturata in questo ambito ha portato Humanitas Gradenigo ad affermarsi come Learning Center e Centro di riferimento internazionale per la realtà aumentata. Grazie a questi sistemi si può ricostruire tridimensionalmente, in fase pre-operatoria o intraoperatoria, la condizione dell’articolazione con artrosi e si può raggiungere una maggior accuratezza nel posizionamento delle componenti protesiche e nel bilanciamento dei tessuti molli. Anche questa tecnologia con un “allineamento funzionale” consente il ripristino ottimale della cinematica del ginocchio che risulta quindi “personalizzata” sull’anatomia specifica di ogni paziente.
Chirurgia protesica dell’anca: quali sono le novità?
Per gli interventi di protesi di anca, l’équipe utilizza come via di accesso l’approccio mininvasivo anteriore diretto oltre al più tradizionale accesso mininvasivo postero laterale. Si tratta di una via di accesso che consente, rispetto alle altre tecniche di approccio, un più rapido recupero post-operatorio, non andando a intaccare nessun muscolo, un ridotto rischio di complicanze (come ad esempio quello di lussazioni) e un miglior risultato estetico. Anche per l’anca poi possiamo parlare dell’utilizzo di sistemi di ricostruzione tridimensionale per il planning preoperatorio e di navigazione intraoperatoria che supportano il chirurgo nell’esecuzione di un intervento “vincente” come la protesi d’anca.
Quali sono i vantaggi per i pazienti?
L’introduzione di queste nuove tecniche e tecnologie robotiche che supportano il chirurgo prima e durante l’intervento di protesizzazione porta il paziente al raggiungimento di risultati post operatori brillanti, velocizzando il processo di recupero funzionale anche durante il percorso fisioterapico e consentendo una ripresa rapida delle normali attività quotidiane, compreso in molti casi il ritorno alla pratica sportiva come il tennis o lo sci.