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Risonanza Magnetica: per chi non sopporta gli spazi chiusi c’è quella in sedazione

Pur non essendo un esame invasivo e pericoloso per la salute, la risonanza magnetica è un esame che può essere mal sopportato da un certo numero di pazienti che soffrono quando si trovano in ambienti chiusi. Questa sensazione di malessere e fastidio è dovuto al fatto che per sottoporsi alla Risonanza Magnetica il paziente, sdraiato su un lettino, viene posizionato all’interno di un ‘tubo’ chiuso alle estremità, all’interno del quale viene eseguita la “scansione” del corpo attraverso l’utilizzo di onde elettromagnetiche.

Per garantire l’accesso all’esame a tutti coloro che ne hanno la necessità e garantire un maggiore comfort, il servizio di Diagnostica per immagini di Humanitas Gradenigo, in collaborazione con l’Anestesia e rianimazione dell’ospedale, mette a disposizione per chi lo richiede e in regime privato, l’esame di Risonanza Magnetica in sedazione, una soluzione utile e apprezzata per chi non ama gli spazi stretti, soffre di claustrofobia o ha disturbi di ansia. 

«La validità dell’esame dipende dalla capacità del paziente di restare fermo durante la sua esecuzione. Questa procedura ha quindi lo scopo di rilassare la persona, come avviene prima degli esami endoscopici o degli interventi odontoiatrici» spiega il dottor Fabio Gobbi, direttore di Anestesia e Rianimazione. «La Risonanza Magnetica in sedazione consente ai pazienti, che fino ad ora non potevano farlo, di usufruire delle potenzialità della metodica per tutti quegli esami che non richiedano un partecipazione attiva» sottolinea il dottor Andrea Ferraris, direttore della Diagnostica per immagini di Humanitas Gradenigo.

Che cos’è la Risonanza Magnetica in sedazione?

La Risonanza Magnetica è una tecnologia fondamentale nel percorso diagnostico e nel monitoraggio dell’andamento di numerose patologie. Gli ambiti di utilizzo possono essere quello oncologico, cardiologico, neurologico e neurochirurgico, ortopedico e traumatologico, gastroenterologico. Il funzionamento di questo macchinario, come nel caso della procedura tradizionale, è basato sull’utilizzo di un campo magnetico particolarmente intenso e di onde di radiofrequenza che vengono applicati alla parte di corpo di interesse.

«Nonostante l’avvento di apparecchiature definite “aperte”, non tutte le persone riescono a sottoporsi all’esame con serenità perché soffrono a stare in un ambiente chiuso che provoca loro un senso di claustrofobia. Inoltre, le potenzialità delle apparecchiature di Risonanza Magnetica aperta sono ancora in qualche caso ridotte rispetto al macchinario tradizionale» spiega il dottor Andrea Ferraris, direttore della Diagnostica per immagini di Humanitas Gradenigo.

Come si svolge la Risonanza Magnetica in sedazione?

«Prima della Risonanza Magnetica un medico specialista in Anestesia e rianimazione somministra dei farmaci che inducono la sedazione cosciente o sedo anestesia: una procedura che ha lo scopo di rilassare la persona. La sedazione dura il tempo di esecuzione dell’esame: al termine il paziente dovrà attendere circa 30 minuti e poi potrà tornare a casa senza ulteriori indicazioni» spiega il dottor Fabio Gobbi, direttore dell’Anestesia e rianimazione di Humanitas Gradenigo.

Chi può sottoporsi alla Risonanza Magnetica in sedazione?

«Si possono sottoporre alla Risonanza Magnetica in sedazione tutti coloro che non hanno controindicazioni assolute. È possibile eseguire tutti gli esami che non richiedono una collaborazione attiva da parte del paziente – come trattenere il respiro – in modo particolare gli studi dell’apparato osteoarticolare, gli esami neuroradiologici di encefalo e rachide e la Risonanza Magnetica multiparametrica per la prostata» chiarisce il dottor Ferraris.