Il diabete gestazionale rappresenta una delle complicanze più comuni per una donna durante la gravidanza: questa patologia dipende principalmente da modificazioni ormonali che si innestano in questo particolare periodo per la donna con conseguente aumento dei livelli di glucosio nel sangue, ma anche per familiarità e stile di vita sedentario.
Abbiamo approfondito il tema con la dottoressa Raffaella Gancia, endocrinologa e diabetologa di Humanitas Gradenigo.
Cos’è il diabete gestazionale?
Va intanto sottolineato che attualmente in Italia circa il 10% delle gravidanze sono complicate da diabete. In questo ampio gruppo di donne in gravidanza e con diabete rientrano varie fattispecie:
- Le donne per cui era già presente e noto un diabete di tipo 1 o tipo 2 prima della gravidanza (diabete pre gestazionale);
- Le donne in cui era già presente, ma misconosciuto, un diabete prima della gravidanza che viene riconosciuto durante la gravidanza (diabete manifesto in gravidanza);
- Le donne nelle quali compare un diabete durante la gravidanza: in questo caso si parla di diabete gestazionale (GDM), legato alle modificazioni ormonali tipiche del periodo, in particolare legato all’effetto degli ormoni prodotti dalla placenta che, in soggetti più predisposti, possono determinare un rialzo della glicemia.
Quali sono i fattori di rischio del diabete gestazionale?
Questa specifica alterazione metabolica strettamente correlata alla gravidanza riconosce alcuni fattori di rischio specifici: diabete gestazionale comparso in una gravidanza precedente, obesità o sovrappeso pre-gravidico, riscontro, precedentemente o all’inizio della gravidanza, di alterazioni della glicemia a digiuno non ancora diagnostiche per diabete ma già considerate “a rischio” (sostanzialmente una glicemia compresa fra 100 e 125 mg/dL), età ≥ 35 anni, macrosomia fetale in una gravidanza precedente (neonato di peso ≥ 4.5 kg) e ancora parenti di primo grado con diabete tipo 2 e famiglia originaria di aree ad alta prevalenza di diabete.
Anche se nella maggior parte dei casi il controllo glicemico si normalizza dopo il parto, le donne che hanno avuto diabete gestazionale presentano un rischio elevato di presentarlo nuovamente in una gravidanza successiva, ma soprattutto un rischio circa 10 volte più elevato di sviluppare successivamente alterazioni del metabolismo glucidico come pre-diabete e diabete mellito tipo 2. Inoltre non è da sottovalutare che c’è anche un netto aumento del rischio di malattie cardiovascolari, non necessariamente legato alla comparsa di diabete.
L’importanza della prevenzione
Per le future mamme con diabete già noto è fondamentale tenere sotto controllo la situazione glico-metabolica non solo per la salute della donna, ma anche per quella del bambino, attraverso il monitoraggio regolare dei livelli di glucosio nel sangue, una dieta corretta e bilanciata e attività fisica, oltre ad eventuali modifiche della terapia che in genere vengono concordate con il diabetologo.
Per le future mamme senza diabete noto, ma con un profilo di rischio elevato, il ginecologo può prescrivere l’esecuzione della curva da carico di glucosio (OGTT), tra la 16° e la 18° settimana di gravidanza; si tratta un semplice test che comporta la misurazione della glicemia tramite prelievo venoso dopo l’assunzione per bocca di una soluzione standard di acqua e zucchero e che può rivelare la presenza di diabete gestazionale.
In ogni caso una gravidanza con diabete, di qualsiasi tipo esso sia, può presentare vari e importanti rischi di complicazioni: malformazioni fetali (da 5 a 10 volte più frequenti rispetto alle gravidanze senza diabete), parti pre-termine, parti cesarei, morte intrauterina del feto, preeclampsia (gestosi), ipoglicemia ed ipossia neonatale (carenza di ossigeno nei tessuti), macrosomia fetale (crescita fetale superiore alla media).
È quindi necessaria la stretta collaborazione tra ginecologo, neonatologo, diabetologo e dietista perché i rischi per il feto e la mamma sono quasi tutti prevenibili con un buon controllo della glicemia della donna durante la gravidanza.
Poi per chi ha già partorito ma ha presentato un diabete gestazionale è raccomandata, dopo 6-12 settimane dal parto, l’esecuzione di un nuovo check e, se il test risulta normale, la sua ripetizione ogni 2-3 anni.