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Centro di diagnosi e cura per i disturbi dell’olfatto e del gusto

Il Centro di diagnosi e cura per i disturbi dell’olfatto e del gusto di Humanitas Gradenigo è un punto di riferimento per chi soffre di iposmia, ipogeusia, anosmia, ageusia, parosmie, parageusie, fantosmie, fantogeusie ecc. Il paziente viene sottoposto ad una valutazione clinica completa, che permette di comprendere l’entità del sintomo e di identificare le patologie che possono essere responsabili delle alterazioni olfattive e gustative.

Il corretto inquadramento diagnostico permette una precisa presa in carico terapeutica e riabilitativa finalizzata a risolvere la causa di questi disturbi o a ridurre l’entità dei sintomi ed il loro conseguente impatto sulla qualità di vita del paziente.

I disturbi dell’olfatto e del gusto

L’olfatto ed il gusto per decenni hanno rivestito la parte della “cenerentola dei 5 sensi”, ruolo poi abbandonato a causa della pandemia COVID-19.

Si tratta di due sensi molto sviluppati nel regno animale che permettono all’essere umano di godere del sapore dei cibi e delle bevande, di evitare alimenti deteriorati, di percepire i profumi presenti nell’aria, di avvertire situazioni pericolose – sia in casa che in ambiente lavorativo – di percepire se stesso e gli altri in situazioni sociali ed intime.

Olfatto e gusto vogliono dire qualità di vita: una loro alterazione, soprattutto quando persistente nel tempo o altalenante, non è da sottovalutare e deve essere motivo per rivolgersi ad un centro specializzato.

Il percorso di cura del Centro di diagnosi e cura per i disturbi dell’olfatto e del gusto di Humanitas Gradenigo prevede una prima valutazione otorinolaringoiatrica durante la quale si raccoglie una anamnesi mirata ed approfondita, si sottopongono al paziente questionari volti a comprendere l’impatto che i disturbi olfatto-gustativi hanno sulla sua qualità di vita, si esegue una valutazione clinica del distretto testa collo completata da fibroendoscopia flessibile.

Successivamente il paziente viene sottoposto ad olfattometria ortonasale (Sniffin’ Sticks con valutazione di soglia, discriminazione e identificazione), olfattometria retronasale (Candy Smell Test), gustometria e test di sensibilità trigeminale.

Ai test psicofisici si affiancano poi metodiche diagnostiche oggettive come la RM con misurazione della volumetria dei bulbi olfattori.

Terminato l’iter diagnostico il paziente verrà rivalutato e verrà posta indicazione al più opportuno iter terapeutico – riabilitativo.

Classificazione e cause dei disturbi dell’olfatto e del gusto

Quando si parla di queste problematiche è necessario utilizzare correttamente i termini che le identificano: i disturbi olfattivi e gustativi si classificano in disturbi quantitativi (dove la percezione olfattiva e gustativa sono alterate nella loro intensità) e qualitativi (dove odori e gusti sono modificati in termini di qualità).

Disturbi quantitativi

  • anosmia/ageusia: assenza completa della percezione olfattiva/gustativa
  • anosmia funzionale/ageusia funzionale: percezione olfattiva/gustativa così compromessa da non essere idonea nella vita quotidiana
  • anosmia parziale o selettiva/ageusia parziale o selettiva: ridotta percezione di un determinato odorante/singolo gusto in presenza di una percezione olfattiva/gustativa globalmente di norma
  • iposmia/ipogeusia: ridotta percezione olfattiva/gustativa
  • iperosmia/ipergeusia: percezione olfattiva/gustativa incrementata

Disturbi qualitativi

  • parosmia/parageusia: distorsione qualitativa della percezione olfattiva/gustativa, fra queste rientrano le cacosmie/cacogeusie ossia le percezioni olfattive/gustative sgradevoli.
  • fantosmia: percezione olfattiva/gustativa in assenza di una fonte odorosa/stimolazione gustativa.

Le cause dei disturbi olfattivi e gustativi sono molteplici, si va dalle sequele di infezioni virali (fra cui SARS-CoV2), alle rinosinusiti croniche con e senza poliposi nasale associata, ai traumi cranici, a patologie neurologiche (Parkinson, Alzheimer, miastenia grave, tumori cerebrali, esiti di ictus o infarti cerebrali ecc.), a malattie sistemiche, ad esiti di interventi neurochirurgici di chirurgia demolitiva del distretto testa collo, dell’orecchio medio, del naso e dei seni paranasali, ad effetti collaterali di farmaci, ad esposizione a sostanze tossiche, all’invecchiamento ecc. È tuttavia necessario considerare che in alcuni casi, nonostante tutti gli accertamenti cui il paziente viene sottoposto, non è possibile identificare una causa precisa e si deve pertanto parlare di disturbi “idiopatici”.