Che cos’è il dito a scatto?
Definito anche tenosinovite stenosante, il dito a scatto è determinato da un aumento di spessore dei tendini flessori che non riescono più a scorrere normalmente all’interno del loro canale alla base delle dita. Questo causa il caratteristico scatto associato a dolore nei movimenti di flessione ed estensione del dito.
Come si cura il dito a scatto?
Il trattamento iniziale con tutori dedicati ed infiltrazione locale con antinfiammatori può essere efficace e determinare la scomparsa del dolore e dello scatto, in particolare nelle forme di più recente insorgenza. In caso di persistenza o recidiva dei sintomi è indicato l’intervento chirurgico. La procedura viene eseguita in anestesia locale e tramite una piccola incisione alla base del dito e la liberazione del tendine determina la risoluzione dei sintomi.
Dopo l’operazione la mano viene fasciata e non deve essere bagnata per circa 2 settimane. La mobilizzazione è immediata e le normali attività quotidiane possono essere riprese fino da giorno successivo all’intervento. Alcuni semplici esercizi di mobilizzazione del dito consentiranno di evitare la formazione di aderenze tendinee. L’utilizzo del tutore notturno dopo l’intervento è talora indicato per migliorare il dolore e prevenire le complicanze.