Che cos’è l’allergia ai pollini?
Questa forma allergica è scatenata dal contatto dell’organismo con il polline, una sostanza che per la maggior parte delle persone è innocua, ma che nei soggetti allergici viene recepita come pericolosa.
I pollini infatti contengono allergeni che quando vengono inalati causano una reazione anomala del sistema immunitario; questo si attiva stimolando la produzione di immunoglobuline E (IgE), speciali anticorpi. Le IgE agiscono su alcune cellule immunitarie, dette mastociti, provocando la liberazione di istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione e provoca la manifestazione di sintomi come occhi arrossati, lacrimazione, starnuti, naso che cola, congestione delle mucose nasali e affanno nella respirazione.
Quali sono le cause dell’allergia ai pollini?
I pollini si disperdono nell’aria durante la fioritura delle piante. Le specie responsabili sono diverse: in inverno scatta l’impollinazione di betulle, noccioli e oleacee, ad aprile tocca alle graminacee (come erba dei prati, grano, mais, avena), seguita dalla parietaria, un’erba della famiglia delle urticacee che fiorisce fino a ottobre. A luglio le graminacee finiscono di impollinare e lasciano il posto alle composite, come artemisia e ambrosia.
Quali sono i sintomi dell’allergia ai pollini?
Congiuntivite, rinite allergica, asma e orticaria sono alcune tra le manifestazioni tipiche di queste reazioni allergiche.
I sintomi caratteristici dell’allergia ai pollini sono:
- lacrimazione
- starnuti
- prurito al naso e agli occhi
- naso che cola
- congestione delle mucose nasali
- difficoltà a respirare (dispnea)
- senso di oppressione al torace
Come si effettua la diagnosi?
In presenza di sintomi sospetti è bene effettuare una visita allergologica. Lo specialista eseguirà il prick test, un esame che prevede l’esecuzione di micro iniezioni di diversi allergeni sull’avambraccio del paziente. Dopo 20 minuti si controlla la reazione della pelle: in presenza di un ponfo rosso, il soggetto è allergico a quel preciso allergene.
Trattamenti
Una volta ottenuta la diagnosi, si passa alla terapia e nel caso delle allergie respiratorie, per esempio, la terapia è mirata all’iposensibilizzazione attraverso il vaccino.
L’assunzione di farmaci antistaminici e cortisone elimina i sintomi, ma non cura l’allergia. Il vaccino invece blocca l’allergia e la fa regredire fino a impedirne l’avanzamento.
Presso l’ambulatorio di Allergologia di Humanitas Gradenigo si somministra un vaccino di due sole micro somministrazioni per via intradermica; il vaccino è composto da un pool di allergeni microdose legati a un enzima. Tutti i componenti del vaccino vengono riconosciuti come parte di sé dal sistema immunitario che perciò interrompe, o comunque rallenta, la produzione degli IgE, gli anticorpi che producono la reazione allergica. Nel vaccino figurano tutti gli allergeni respiratori che più di frequente provocano reazioni allergiche, questo consente di curare in una volta sola anche i pazienti positivi a più allergeni, risparmiando tempo e ottenendo un risultato più efficace.
L’ideale è effettuare la prima somministrazione con un mese d’anticipo sulla comparsa dei sintomi.