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Occhiali da sole, come scegliere quelli giusti per proteggere i nostri occhi

Il pericolo è rappresentato dai raggi ultravioletti, possiamo difenderci con lenti protettive e avvolgenti.

 

Occhiali da sole per proteggere i nostri occhi e allontanare i rischi delle radiazioni solari. Una pratica di tutti i giorni che diventa ancora più importante in estate, quando trascorriamo più tempo all’aperto esponendoci in modo più intenso e continuato ai raggi solari. In realtà siamo soliti indossare gli occhiali da sole principalmente perché la luce ci dà fastidio, ma oltre al comfort visivo c’è una ragione pratica che ci invita a farlo: le lenti solari costituiscono filtri in grado di selezionare le lunghezze d’onda, lasciandone passare alcune e bloccando quelle pericolose.

Nel campo delle radiazioni luminose, l’occhio umano è in grado di “catturare“ solo quelle comprese tra una lunghezza d’onda che va dai 380 ai 780 nanometri. Sopra i 780 nanometri entriamo nel campo degli infrarossi, raggi che percepiamo perché capaci di scaldare. Ma è sotto i 380 nanometri che scatta l’allarme perché ci troviamo in presenza dei raggi ultravioletti: non ci accorgiamo della loro presenza che può però provocare ustioni sulla pelle (a loro volta possibili fattori scatenanti di tumori cutanei come il melanoma) e danni oculari coma la cheratite attinica, caratteristica dei saldatori, o nel peggiore dei casi il danno maculare da eclissi che in situazioni estreme può addirittura portare alla cecità. Un’esposizione prolungata al sole può allo stesso modo favorire patologie croniche dell’occhio: maculopatia, cataratta, pinguecola e pterigio sono le più note e frequenti, talvolta legate a situazioni professionali o ambientali.

Ecco perché è importante proteggersi dalle radiazioni luminose con adeguati occhiali da sole. Servono lenti in grado di difenderci per davvero dai raggi ultravioletti e, in questo senso, una garanzia è rappresentata dal marchio UV400 che troviamo su molti occhiali: è un sigla che certifica la protezione dalle radiazioni fino ai 400 nanometri che rappresentano la soglia di pericolo. Protettivi ma anche avvolgenti, senza la necessità di esagerare, possiamo scegliere occhiali più grandi di quelli da vista che utilizziamo ogni giorno: gli occhiali avvolgenti occupano maggiore superficie e proteggono perciò anche dalla luce riflessa che può provenire dall’acqua del mare, dalla sabbia o dalla neve.

Tutte queste precauzioni sono ancor più valide quando si parla di bambini. Una volta venivano trascurati e lasciati in balia del sole per molte ore, comprese quelle più calde e pericolose – ricorda il dottor Anselmino -. Oggi c’è una maggiore attenzione che deve però trovare conferma nell’adozione sistematica di occhiali da sole e di tutti gli accorgimenti elencati finora: il cristallino di un bambino lascia passare più luce di quello di un adulto e perciò necessita di maggiore protezione.

Infine, attenzione anche ai raggi ultravioletti che non provengono dal sole. Sono presenti nella nostra vita quotidiana molto più di quanto non immaginiamo, computer, tablet, smartphone e persino moderne lampadine a diodo e fluorescenza: emettono tutti una luce blu potenzialmente nociva. Gli studi in materia sono ancora controversi: alcuni ne affermano la pericolosità e altri la negano. In attesa di dati più oggettivi, non è sicuramente una cattiva pratica quella di usare filtri di protezione e proteggersi con gli occhiali adatti.