Come si contrae l’infezione da Clostridium difficile?
Clostridium difficile è un batterio anaerobio, Gram-positivo, che si trova fisiologicamente nella flora batterica della vagina e dell’intestino. Poiché il Clostridium difficile è rintracciabile anche nelle feci, si può contrarre l’infezione toccandosi la bocca e le altre mucose (come quelle del naso o degli occhi) con le mani, dopo aver manipolato oggetti o superfici contaminati da feci. Clostridium difficile può sopravvivere per periodi lunghi su oggetti e superfici.
Le norme di prevenzione più importanti sono: lavarsi sempre le mani dopo aver utilizzato la toilette e in ogni caso sempre prima di mangiare; assicurarsi che il bagno sia ben pulito, specialmente nel caso in cui sia stato in precedenza usato da persone affette da diarrea.
Sintomi e malattie collegate all’infezione da Clostridium difficile
I sintomi e le malattie collegate all’infezione da Clostridium difficile sono:
- diarrea acquosa (almeno tre movimenti intestinali giornalieri per due o più giorni)
- stati febbrili
- mancanza di appetito
- nausea
- dolori addominali
- colite (processo infiammatorio a carico del colon)
- colite pseudomembranosa (sindrome caratterizzata da febbre, nausea e diarrea concomitanti a terapia antibiotica)
Che cos’è il Clostridium difficile?
Clostridium difficile è un batterio anaerobio presente nell’intestino. Attraverso la produzione di una tossina necrotizzante, alcuni ceppi di Clostridium difficile possono provocare nell’essere umano la colite, in particolare quando riescono a moltiplicarsi nell’intestino in quantità elevate. Questo accade, ad esempio, se la flora batterica intestinale si modifica a loro favore a seguito di una terapia antibiotica orale protratta nel tempo. Le persone sottoposte a un uso prolungato di antibiotici hanno un rischio maggiore di contrarre questa infezione.
Cure e trattamenti
Per curare le infezioni da Clostridim difficile sono usati vari antibiotici. Nei casi di infezione primaria, il trattamento consiste nell’impiego di metronidazolo (nei casi di infezioni lievi), vancomicina o fidaxomicina. Il trattamento va somministrato oralmente e deve continuare per un minimo di 10 giorni. Se possibile, l’assunzione di altri antibiotici andrebbe sospesa. È utile sapere che l’infezione ricorre in circa il 20% dei pazienti.
Disclaimer
Le informazioni qui riportate descrivono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico. In caso di malessere è preferibile rivolgersi al proprio medico o recarsi al pronto soccorso.