Visita psicologica: di che cosa si tratta?
La visita psicologica consiste nel dialogo tra un professionista, lo psicologo, e un paziente, che in presenza di un disagio psichico è chiamato a descrivere la sofferenza percepita e quello che lo disturba.
Per aiutare a chiarire meglio la problematica, il professionista può fare anche delle domande personali che riguardano lavoro, famiglia, vita sentimentale e stato di salute, alle quali il paziente può rispondere con la massima libertà.
Perché sottoporsi a una visita psicologica?
Il colloquio psicologico permette di identificare il tipo di sostegno necessario, attraverso una iniziale raccolta di informazioni e di valutazioni di base.
Consente di identificare con chiarezza e formulare la necessità di cura del paziente, individuando che cosa si aspetta da una eventuale terapia e stabilendo obiettivi a breve e lungo termine.
Il colloquio psicologico serve più che altro per stabilire una relazione di aiuto con il paziente, più che una diagnosi vera e propria.
Come si svolge la visita psicologica?
Il dialogo è lo strumento principale del colloquio psicologico. La durata può variare dai 45 minuti ad un’ora.
Qual è la differenza tra lo psichiatra e lo psicoterapeuta?
La psichiatria si occupa dello studio, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici. Lo psichiatra è un medico specializzato in psichiatria e può diagnosticare tutti i disturbi psicopatologici, e prescrivere eventualmente una terapia farmacologica.
Lo psicoterapeuta è un medico o uno psicologo che ha frequentato una scuola di specializzazione della durata di almeno quattro anni. Lo psicoterapeuta utilizza la psicoterapia come strumento clinico al fine di trattare, attraverso strumenti non farmacologici, i disturbi psicopatologici.
In base alla gravità dei sintomi il paziente può rivolgersi a una delle due figure professionali, o ad entrambe.
Uno psicologo può rompere il segreto professionale?
Secondo il codice deontologico degli psicologi art.11-12-13, lo psicologo deve attenersi a determinati principi ovvero:
Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non può rivelare notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informare circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dalla legge.
Lo psicologo non può testimoniare su fatti di cui è venuto a conoscenza tramite il suo rapporto professionale con il paziente. Può testimoniare in presenza di valido e dimostrabile consenso del paziente.
Nel caso di obbligo di referto o obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto indispensabile il suo intervento. In caso di pericolo grave per la salute e la vita del paziente, lo psicologo può derogare la propria riservatezza.