Che cosa sono la diverticolosi e la diverticolite?
I diverticoli sono un disturbo a carico del colon, si tratta di estroflessioni acquisite dello strato mucoso attraverso la parete; si sviluppano in genere nel sigma, ma possono interessare tutto il colon.
Si parla di diverticolosi in presenza dei diverticoli, mentre di diverticolite quando le estroflessioni vanno incontro a infiammazione o a complicanze, come sanguinamento o formazione di ascessi o fistole.
La diverticolosi del colon è molto comune nel mondo Occidentale, si pensi che ne soffrono circa la metà degli adulti con età superiore a 50 anni.
Quali sono le cause della diverticolosi e della diverticolite?
Non sono ben chiare le cause della diverticolosi, ma sembra giochi un ruolo l’insufficiente apporto di fibre nell’alimentazione. La mancanza di fibre infatti potrebbe causare un minore volume delle feci, con conseguente elevata pressione intraluminale e alta tensione della parete del colon per la propulsione. La contrazione cronica sarebbe dunque responsabile dell’ipertrofia muscolare e dell’instaurarsi di un processo che vede il colon agire in maniera frammentata anziché come un tubo continuo.
Le alte pressioni dirette contro la parete dell’intestino creano i diverticoli e una fisiologica diminuzione dell’elasticità della parete intestinale, dovuta all’avanzamento dell’età, contribuisce alla loro formazione.
I diverticoli congeniti sono molto rari.
Quali sono i sintomi della diverticolosi e della diverticolite?
La malattia diverticolare non complicata è in genere asintomatica; solo una piccola percentuale di pazienti (10-25%) svilupperà nel corso della vita i sintomi della patologia.
La diverticolite invece si manifesta con:
- dolore addominale nei quadranti inferiori dell’addome;
- febbre;
- nausea;
- vomito;
- cambiamento dell’alvo intestinale.
I sintomi più intensi sono associati a complicazioni gravi come la perforazione intestinale e la formazione di ascessi o di fistole.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si effettua mediante pancolonscopia, che deve essere effettuata in fase non acuta o a distanza di circa 40-60 giorni dall’episodio. L’esame consente anche di effettuare biopsie nei casi dubbi.
Nelle fasi acute è indicata una TC addominale, al fine di quantificare l’estensione dell’infiammazione e individuare la presenza di eventuali complicanze e pianificare, se occorre, l’intervento chirurgico.
Trattamenti
In caso di diverticolosi, l’aumento della quantità di fibre alimentari, anche mediante l’assunzione di integratori, riduce la pressione nel colon e può diminuire il rischio di complicazioni. Il decorso della malattia inoltre può essere migliorato con cicli mensili di rifaximina, eventualmente associata a mesalazina; questo approccio può anche ridurre l’incidenza di attacchi acuti.
In presenza di un episodio di diverticolite occorre un approccio diverso. I casi lievi possono essere gestiti anche con terapia antibiotica per via orale e accorgimenti specifici a livello alimentare. I casi più seri richiedono l’ospedalizzazione con la somministrazione di antibiotici per via endovenosa e la nutrizione parenterale.
La chirurgia è indicata nei pazienti con episodi ricorrenti di diverticolite, a seconda della gravità di ogni singolo episodio, dell’intervallo di tempo tra un episodio e il successivo o dal residuare di complicanze dei precedenti episodi.
Si interviene con chirurgia in urgenza in presenza di attacchi gravi, con contaminazione peritoneale, con insufficiente o inesistente risposta ai farmaci.
Il trattamento chirurgico prevede la rimozione della parte del colon colpita (in genere una sigmoidectomia), eseguendo un’anastomosi tra il segmento a monte e quello a valle. L’intervento può essere eseguito in laparoscopia, un approccio che permette al paziente un recupero precoce, anche a livello alimentare, e un rapido ritorno alle proprie attività quotidiane.
Nei casi più seri può rendersi necessario confezionare temporaneamente una stomia (apertura), al fine di far riposare il segmento intestinale; questa viene poi chiusa alla completa guarigione dell’organo.