La collaborazione tra cardiologi e oncologi offre un supporto importante ai pazienti in termini di diagnosi, prevenzione e trattamento delle complicanze cardiovascolari delle terapie antitumorali.
Tra gli ambulatori di Cardiologia attivi in Humanitas Gradenigo si segnala quello di cardio-oncologia, riservato ai pazienti dell’Oncologia dell’Ospedale e creato nel rispetto dei protocolli esistenti all’interno della Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta che, già da alcuni anni, ha avviato un importante lavoro sul rapporto tra protezione cardiologica e terapie oncologiche.
Dell’ambulatorio di cardio-oncologia si occupano la dottoressa Elena Coletti Moia, la dottoressa Paola Lusardi e la dottoressa Costanza Grasso, medici cardiologi di provata esperienza. «La cardio-oncologia è una disciplina finalizzata a diagnosi, prevenzione e trattamento delle complicanze cardiovascolari delle terapie antitumorali – spiega la dottoressa Coletti Moia -: aritmie, disfunzioni contrattili, ischemia o disturbi pressori ma anche eventi emocoagulativi rappresentano le patologie oggetto dell’attività del nostro ambulatorio».
Sono tre le tipologie di pazienti che accedono all’ambulatorio di cardio-oncologia di Humanitas Gradenigo: pazienti sottoposti a chemioterapia con farmaci cardiotossici, pazienti cardiopatici (con cardiopatia ischemica, valvolare, o con cardiomiopatia) pronti a iniziare una chemioterapia, pazienti inseriti in protocolli di studio di Humanitas Gradenigo. «In quest’ultimo caso – specifica il dottor Francesco Milone, responsabile della Cardiologia dell’Ospedale – si tratta di pazienti con sarcomi, sui quali l’Oncologia di Humanitas Gradenigo nutre grande esperienza e consolida numeri importanti».
La disponibilità crescente dei trattamenti antitumorali e l’aumento dei casi prevalenti (numero di persone vive dopo una diagnosi di tumore) stanno favorendo un’espansione dell’attività cardio-oncologica, il cui percorso si articola in tre fasi: prevenzione, monitoraggio e follow up. «La strategia di prevenzione – sottolinea ancora la dottoressa Coletti Moia – ha come obiettivo primario l’identificazione precoce dei pazienti a rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari. Un compito che richiede un approccio trasversale e una condivisione delle informazioni tra cardiologo e oncologo». Non a caso, la dottoressa Coletti Moia fa parte del Gruppo di studio sulla valutazione cardiovascolare nel paziente con tumore che, sempre all’interno della Rete oncologica regionale, riunisce cardiologi, oncologi ed ematologi.
Allo stesso modo, il programma di monitoraggio prevede la collaborazione tra cardiologo e oncologo per intercettare precocemente le complicanze cardiovascolari e stabilire la terapia più opportuna per consentire al paziente la cura della neoplasia: «La complessità del problema si collega proprio all’ampio spettro di possibili complicanze che si possono manifestare – aggiunge la dottoressa Coletti Moia -: insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa, sindromi coronariche e aritmie».
«Accanto alla terapia oncologica, il paziente cardiopatico necessita di una terapia personalizzata – osserva infine il dottor Alessandro Comandone, responsabile dell’Oncologia di Humanitas Gradenigo – perché l’organismo è comunque attaccato da due malattie potenzialmente mortali. L’ambulatorio di cardio-oncologia recepisce al meglio le indicazioni della Rete oncologica regionale e fornisce ai pazienti un supporto di grande importanza».