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Chirurgia vertebrale: cosa significa intervento con sistema di navigazione e realtà aumentata?

Il trattamento chirurgico gioca un ruolo fondamentale in molte delle patologie della colonna non trattabili con le terapie conservative (non chirurgiche) o quando queste non risultano efficaci. Nei casi in cui è indicata, in Humanitas Gradenigo la chirurgia vertebrale si effettua con innovativi sistemi di navigazione assistita e con visori di realtà aumentata per ottenere i maggiori risultati possibili per il paziente.

Ne parliamo con il dottor Marco Bozzaro, Responsabile della Chirurgia Vertebrale di Humanitas Gradenigo.

Quali patologie della colonna possono essere trattate chirurgicamente? 

Le principali patologie che vengono trattate con l’intervento chirurgico sono quelle di natura degenerativa quali stenosi, discopatie, spondilolistesi, scoliosi dell’adulto, le patologie dello sviluppo quali scoliosi giovanili, spondilolisi, oltre a problematiche traumatiche e oncologiche. In tutti i casi, la valutazione dello specialista è fondamentale per stabilire il tipo di intervento adatto alle caratteristiche del paziente e al tipo di patologia della colonna. Oggi la chirurgia è supportata da tecnologie innovative, che permettono di abbattere il rischio chirurgico e di ottenere il massimo vantaggio possibile per i pazienti, prevedendo l’utilizzo di sistemi di navigazione GPS per il posizionamento preciso dei mezzi di sintesi (viti, protesi, gabbie, placche) e controllo real time durante l’intervento con sistemi di ricostruzione 3D. 

Come si effettua un intervento con sistema di navigazione e realtà aumentata? 

Negli interventi di stabilizzazione o artrodesi vertebrale è necessario posizionare dei mezzi di sintesi in maniera estremamente precisa, in modo da minimizzare i rischi di danni alle strutture nervose, vascolari e viscerali, evenienza che talvolta può richiedere il reintervento. 

L’Arco a C 3D è una sofisticata apparecchiatura in grado di effettuare un’acquisizione simile a una TC, ma con minori radiazioni che è utilizzata in sala operatoria per permettere un controllo postoperatorio preciso del posizionamento dei mezzi di sintesi. L’integrazione con il sistema di navigazione è un passo ulteriore in quanto consente di effettuare l’intero intervento in maniera guidata, garantendo un controllo in tempo reale delle manovre chirurgiche abbattendo il rischio di mal posizionamento.

L’intervento con sistema di navigazione e realtà aumentata prevede che si effettui una prima acquisizione delle immagini 3D ad alta risoluzione del tratto di colonna da operare, dopo aver installato un sistema di marcatori su un punto fisso del paziente, di solito la spinosa di una vertebra, che serve a creare il riferimento sui tre piani dello spazio. A quel punto le immagini acquisite sono ricostruite in una sorta di mappa virtuale che il sistema di navigazione riconosce e orienta rispetto al sistema di riferimento, permettendo poi al chirurgo di localizzare costantemente la posizione degli strumenti chirurgici sul paziente. Il principio di funzionamento, infatti, è analogo ai moderni sistemi di navigazione GPS per cellulari, dove la mappa che vediamo è rappresentata dalla scansione 3D del paziente in tempo reale, mentre la posizione di un elemento rispetto a quella mappa è data dagli strumenti appositi, che vengono rilevati da un sistema di telecamere che guardano il campo come i satelliti rilevano la posizione del GPS telefonico. 

Nel sistema attualmente presente in Humanitas Gradenigo, le immagini acquisite possono essere visualizzate in tempo reale anche su degli appositi visori di realtà aumentata indossati dal chirurgo e si possono effettuare misurazioni e planning operatorio. In questo modo, l’operatore potrà, senza distogliere lo sguardo dal campo operatorio, provvedere al posizionamento del materiale protesico visualizzandone in tempo reale la posizione. Al termine dell’intervento, si effettua il controllo 3D di conferma.