«La spondilolistesi degenerativa e la scoliosi dell’adulto e dell’anziano sono due patologie delicate e in forte aumento che spesso richiedono un approccio chirurgico adeguato», spiega il chirurgo vertebrale già primario dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
La Chirurgia vertebrale di Humanitas Gradenigo si arricchisce della presenza e dell’esperienza del dottor Giuseppe Tabasso. Dal mese di settembre, il medico specializzato in Ortopedia e Traumatologia con una lunga esperienza al CTO di Torino nell’équipe del professor Paolo Gallinaro e, dal 1998 al 2017, primario della Chirurgia vertebrale del Santa Corona di Pietra Ligure (primo ospedale in Italia ad avere dedicato un reparto a questo tipo di chirurgia), esegue la propria attività nelle sale operatorie dell’Ospedale Humanitas Gradenigo.
Il dottor Tabasso tratterà la chirurgia dell’intera colonna vertebrale: cervicale, toracica e lombare. Si occuperà anche delle ernie discali, non solo quelle lombari ma anche quelle cervicali e toraciche, da operare con il doppio approccio chirurgico: anteriore e posteriore.
«Una patologia in forte aumento è quella degenerativa dell’adulto e dell’anziano», afferma il dottor Tabasso. Per curarla è spesso sufficiente un trattamento incruento, fatto di fisioterapia, rinforzo muscolare o ginnastica. Ma in altri casi è necessario l’intervento chirurgico: «E’ il caso della spondilolistesi degenerativa – spiega -, lo scivolamento di una vertebra lombare su un’altra con la conseguente riduzione del canale in cui passano le radici nervose». L’operazione serve a riaprire questo canale nonché a ricostruire e riportare in asse le vertebre: «Prima di intervenire è necessario capire la biodinamica e la funzionalità della colonna – aggiunge il chirurgo vertebrale -, facendo anche molta attenzione a non confondere la patologia con la più comune stenosi vertebrale».
Tra gli adulti sono in aumento anche i casi di scoliosi: «Una volta era una patologia caratteristica dei pazienti adolescenti – conferma il dottor Tabasso -, oggi si registrano invece molti casi anche tra adulti e anziani». Ma mentre per i secondi l’intervento può riservare complicanze senza garantire risultati adeguati, con i pazienti adulti gli esiti clinici sono di norma più che soddisfacenti: «Parliamo di persone di 50-55 anni che hanno sempre avuto una schiena perfetta e che poi, nel giro di pochi anni, si sono ritrovati con una scoliosi importante, sede di forte dolore a livello lombare e di grossi problemi di carattere estetico – prosegue -. In questo caso, l’intervento chirurgico diventa risolutivo e, se eseguito correttamente, può determinare un importante progresso funzionale nella scomparsa del dolore e nell’impostazione di una migliore postura nonché un notevole miglioramento estetico che si riflette da subito sulla vita sociale del paziente».
Il dottor Giuseppe Tabasso nutre inoltre una grande esperienza in campo post traumatico: le fratture possono essere trattate con l’impiego di un busto ortopedico ma le più importanti necessitano di un’operazione chirurgica: «Si tratta di interventi complessi che ancora una volta forniscono ottimi risultati se la procedura eseguita rispetta il corretto iter, necessario a impedire la cosiddetta cifosi post traumatica, molto dolorosa e frutto di una cattiva consolidazione della frattura», conclude il chirurgo vertebrale. Discorso analogo vale per le fratture patologiche dovute a tumori, osteoporosi o infezioni che riguardano la colonna vertebrale.