Nella puntata di “Spazio Libero” andata in onda lo scorso 28 luglio, la dottoressa Marzia Piccoli, ortottista di Humanitas Gradenigo, ha parlato di disprassia, una condizione caratterizzata dalla difficoltà nella pianificazione e programmazione degli atti motori che hanno un obiettivo prefissato.
La dottoressa Marzia Piccoli, ortottista di Humanitas Gradenigo, è stata ospite della puntata di “Spazio Libero” dedicata all’Associazione Disprassia e Famiglia, andata in onda lo scorso 28 luglio su Rai 3.
L’Associazione Disprassia e Famiglie nasce con l’intento di fornire un supporto, anche attraverso il coinvolgimento di insegnanti, terapisti e medici, ai genitori con figli disprastici.
La disprassia è una condizione che si può osservare nelle diverse fasi di sviluppo del bambino. I soggetti che ne soffrono manifestano una difficoltà nella pianificazione e programmazione degli atti motori che hanno un obiettivo prefissato. È una problematica ancora poco conosciuta, ma che riguarda circa 6 bambini su 100.
La valutazione complessiva del bambino, in caso di disprassia, è multidisciplinare e può coinvolgere diversi specialisti, tra cui il logopedista, il neuropsicomotricista, l’ortottista e il neuropsichiatra infantile o lo psicologo.
“La riabilitazione ortottica – spiega la dottoressa Marzia Piccoli, ortottista di Humanitas Gradenigo – viene eseguita quando ci si accorge che il bambino ha delle difficoltà oculomotorie. Il paziente affetto da tale problematica, infatti, percepisce il mondo esterno in maniera confusa, annebbiata e sdoppiata. La riabilitazione ortottica insegna al bambino a gestire in maniera adeguata la sua oculomozione, cioè come muove i suoi occhi, in modo da avere una percezione adeguata di quello che gli sta intorno”.
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