I fitoestrogeni – chiamati anche estrogeni naturali – sono in grado di influenzare la salute femminile, soprattutto durante la menopausa. Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi clinici sugli effetti sui disturbi più comuni (come le vampate di calore, gli sbalzi d’umore) e quelli correlati al crollo degli ormoni femminili estrogeni, che svolgono un ruolo chiave per la salute e il benessere.
Leggi l’intervista completa su La cucina italiana alla dottoressa Serena Manzocco, dietista di Humanitas Gradenigo.
Che cosa sono i fitoestrogeni?
I fitoestrogeni sono presenti nei vegetali e sono in grado di legarsi ai recettori degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Queste molecole presentano numerose analogie strutturali con gli ormoni sintetizzati naturalmente dalle ovaie, la cui produzione con la menopausa diminuisce. Esistono diversi tipi di fitoestrogeni come gli isoflavoni, i lignani e i cumestani.
Che differenza c’è tra i fitoestrogeni e gli estrogeni?
Gli estrogeni sono ormoni prodotti principalmente nelle ovaie, sebbene siano sintetizzati in minori quantità nei testicoli e nelle ghiandole surrenali degli uomini. Questi ormoni sono responsabili di molte funzioni, anche diverse dalla regolazione del ciclo mestruale in senso stretto, e influenzano la salute delle ossa e del cuore. I fitoestrogeni, invece, sono composti naturali presenti in alcuni vegetali, sono strutturalmente simili agli estrogeni e possono legarsi ai loro recettori. Quindi i fitoestrogeni, avendo proprietà estrogeniche, possono potenziare o ridurre gli effetti degli ormoni prodotti dalle ovaie.
In quali cibi si trovano i fitoestrogeni?
Gli isoflavoni sono principalmente presenti nei legumi, tra cui la soia e i suoi derivati (anche il tofu e il tempeh), nelle lenticchie, nei piselli, nei fagioli, ma anche negli ortaggi come i finocchi e i cavolini di Bruxelles. I cumestani e i lignani sono presenti rispettivamente nei germogli e nell’olio di oliva e in quello di girasole, nei semi di lino e di sesamo, nel frumento, nelle carote, nella cipolla e nella frutta. Le mele e le ciliegie per esempio contengono buone quantità di fitoestrogeni insieme alla frutta essiccata, in particolare i datteri.
Perché i fitoestrogeni sono utili in menopausa?
Diverse ricerche e revisioni di studi hanno messo in evidenza che i fitoestrogeni possono essere utili in caso di carenza di estrogeni, come durante la menopausa per ridurre i sintomi. Sebbene siano stati segnalati e confermati, gli effetti dei fitoestrogeni sui sintomi della menopausa sono ancora dibattuti.
Inoltre, si è visto che gli estrogeni, gli ormoni femminili, hanno durante l’età fertile un’azione protettiva nei confronti dello scheletro, perché aiutano a mantenere la normale densità ossea. Con la menopausa il loro calo favorisce un aumento della fragilità e un maggior rischio di cadute e fratture, incrementando le probabilità di soffrire di osteoporosi. Poiché i fitoestrogeni agiscono in modo molto simile agli estrogeni, soprattutto gli isoflavoni, si è visto che possono favorire la salute delle ossa in menopausa.
A chi sono adatti gli integratori di fitoestrogeni
L’integrazione di fitoestrogeni può trovare applicazione, previo parere medico, in alternativa alla terapia ormonale sostitutiva (TOS) a base di ormoni sintetici oppure per chi presenta effetti collaterali o controindicazioni alla TOS. Vista l’alta concentrazione di principio attivo in queste preparazioni andrebbero assunte solo sotto controllo medico, soprattutto se in concomitanza con altre terapie farmacologiche.