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In Humanitas Gradenigo l’emicrania si cura con gli anticorpi monoclonali

In Italia ne soffre circa il 12% della popolazione, cioè circa 6 milioni di persone: parliamo dell’emicrania, a tutti gli effetti una patologia invalidante, la prima tra le giovani donne per anni di vita persi, con costi notevoli dal punto di vista economico in termini di perdita di produttività e assenza dal lavoro. L’emicrania può essere episodica, se in un mese registra un numero compreso tra 4 e 14 giorni di emicrania o si definisce cronica quando i giorni diventano più di 15.

Presso l’ambulatorio Cefalee di Humanitas Gradenigo condotto dalla dottoressa Nicoletta Rebaudengo all’interno della Neurologia dell’ospedale, diretta dal dottor Pietro Pignatta, sono a disposizione le terapie con anticorpi monoclonali per sconfiggere questa patologia, di cui ci racconta la dottoressa Rebaudengo.

Cos’è l’emicrania?

Il “mal di testa”, come viene comunemente chiamato, è in realtà un problema molto diffuso e poco conosciuto, ma in realtà l’emicrania è una sindrome neurologica complessa, multiforme, ricorrente e favorita da diversi fattori, come la predisposizione genetica, fattori ambientali, patologie sistemiche, fattori ormonali. È stata segnalata inoltre la correlazione tra emicrania e il consumo di alcuni alimenti o bevande. Sicuramente c’è un legame con stress, disturbi del sonno, cambiamenti climatici, uso di alcuni farmaci. Studi scientifici hanno anche evidenziato la relazione tra questa tipologia di mal di testa e alterazioni biochimiche a carico del cervello, che interferiscono con i meccanismi di trasmissione dei segnali nervosi.

Cosa provoca l’emicrania?

L’emicrania è provocata da un meccanismo fisiopatogenetico complesso in cui gioca un ruolo fondamentale una proteina, il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), che dilata i vasi sanguigni e modula il segnale doloroso nel sistema nervoso. Durante l’attacco di emicrania i livelli di questa proteina aumentano significativamente.

Come si può curare l’emicrania?

Le terapie con anticorpi monoclonali attualmente a disposizione in Humanitas Gradenigo si basano sulle due molecole dell’Erenumab e del Fremanezumab: il primo farmaco è una “penna” preconfezionata che il paziente può auto-somministrarsi con iniezione sotto cutanea ogni 28 giorni, mentre l’altro è una siringa precostituita che si effettua sempre sotto cute una volta al mese. I due anticorpi monoclonali hanno un’azioneanti CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide): Erenumab agisce legando il recettore di tale peptide, mentre il Fremanezumab lega il peptide stesso, prevenendo in tal modo la sua attività biologica, riducendo l’infiammazione e arrestando la trasmissione centrale del dolore.

Il punto di forza di questi farmaci è rappresentato in primis dalla loro efficacia associata alla rapidità di azione e agli elevati livelli di sicurezza e tollerabilità, con azione preventiva.

L’erogabilità del farmaco tramite il Servizio Sanitario Nazionale è subordinata a una serie di norme restrittive e criteri di selezione, imposti dall’AIFA. Nel nostro Centro la somministrazione del farmaco avviene in modalità privata.

Non si tratta di farmaci da assumere quando insorge un forte attacco di mal di testa, bensì di una terapia di profilassi, tesa a ridurre frequenza, intensità e durata degli attacchi emicranici nel corso del tempo. Inoltre sono in corso alcuni studi multicentrici internazionali, che confermano che si ottiene una riduzione del numero di giorni di emicrania nei pazienti, con diminuzione di intensità, durata e assunzione di farmaci sintomatici in almeno il 50% dei pazienti, arrivando anche al 75% di riduzione, in una percentuale minore di soggetti e all’assenza di crisi in un 10-15% addirittura.

L’ambulatorio Cefalee di Humanitas Gradenigo è affiliato ad Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), associazione scientifica che con la sua certificazione riconosce il rispetto delle linee guida internazionali in termini di diagnosi e terapia.