L’epidemia in corso ha portato al passaggio in Pronto soccorso di oltre 4.000 persone: «Spesso pazienti anziani e molto complessi che necessitano di assistenza particolare e di ricovero», spiega il dottor Giorgio Carbone, responsabile della Medicina e Chirurgia d’urgenza. L’intero Ospedale s’è occupato dell’emergenza col coinvolgimento diretto del reparto di Medicina e dell’Area chirurgica.
Influenza: l’epidemia che sta caratterizzando l’attuale inverno ha chiamato in causa in modo importante anche Humanitas Gradenigo, coinvolgendo in prima battuta il Pronto soccorso e, a seguire, l’intero Ospedale, impegnato a fronteggiare l’alto numero di accessi e ricoveri legati al fenomeno che in Piemonte ha finora colpito oltre 400mila persone.
Tra fine dicembre e il mese di gennaio in corso, il Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo ha accolto oltre 4.000 pazienti, con una media giornaliera di oltre 110 persone che ha registrato i picchi maggiori martedì 2 e lunedì 8 gennaio (nell’ordine, 162 e 144 accessi). «Oltre all’elevato numero di passaggi – spiega il dottor Giorgio Carbone, responsabile della Medicina e Chirurgia d’urgenza di Humanitas Gradenigo –, in Pronto soccorso è diventata una consuetudine fare i conti con pazienti molto complessi che presentano più di una patologia e che hanno necessità di rimanere in Ospedale per via della loro limitata autonomia». Così come è avvenuto in altri ospedali torinesi, anche Humanitas Gradenigo ha perciò messo a disposizione dei pazienti transitati per il Pronto soccorso un cospicuo numero di letti nel reparto di Medicina e nell’area chirurgica dell’Ospedale. «La sindrome influenzale di quest’anno si è rivelata molto aggressiva – prosegue il dottor Carbone – e ha richiesto una tutela maggiore del paziente debole, spesso non in condizione di tornare a casa propria o di trovare posto nelle Residenza sanitarie assistite che purtroppo non sono state in grado di accogliere l’elevato numero di richieste»
Tutto il personale del Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo fronteggia perciò da oltre un mese una situazione endemica che, nonostante i 623mila vaccini antinfluenzali somministrati in Piemonte da novembre in avanti, sta colpendo in modo molto severo: «A rendere particolarmente impegnativo il lavoro di medici, infermieri e assistenti – conferma Cecilia Deiana, coordinatore infermieristico del Pronto soccorso – è proprio il flusso incessante di pazienti che si tramuta in un’emergenza senza soluzione di continuità. Quest’anno, per tutti i Pronto soccorso degli ospedali di Torino, l’influenza ha assunto i termini di un autentico assedio. Da oltre un mese il nostro sforzo quotidiano è perciò quello di assistere i pazienti nella maniera più efficace e confortevole possibile, sostenuti in un secondo tempo dai colleghi che, con lo stesso metodo, se ne fanno carico nei diversi reparti dell’Ospedale».
Nel corso del 2017 il Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo ha totalizzato quasi 43mila passaggi, confermandosi ancora una volta quale punto di riferimento imprescindibile per il territorio di Torino e provincia. Proprio in questi giorni, in corso Regina Margherita 8, sono peraltro partiti i lavori destinati a rendere più ampi e funzionali gli spazi oggi a disposizione di pazienti e operatori. Entro la fine di febbraio, l’ex “Area critica” dell’Ospedale verrà trasformata in una OBI (Osservazione Breve Intensiva), capace di ospitare fino a 18 pazienti in attesa di essere dimessi, ricoverati in reparto o trasferiti in altra struttura: una misura che consentirà di riorganizzare gli attuali locali interni del Pronto soccorso e di gestire in modo diverso le situazioni di sovraffollamento.
L’ampliamento del Pronto soccorso s’inserisce nel percorso di trasformazione che, negli ultimi dodici mesi, ha visto raddoppiata l’area a disposizione dell’Emergenza e Urgenza di Humanitas Gradenigo: nel 2017 l’Ospedale si è anche dotato di una camera calda e di un servizio di Terapia intensiva con cinque letti a elevato contenuto tecnologico e di cura.