Il percorso di Oncologia integrata: un approccio preventivo e terapeutico multidisciplinare per migliorare la qualità di vita dei pazienti che affrontano la malattia.
Cura della patologia di base, ma non solo: il percorso di Oncologia integrata di Humanitas Gradenigo si fonda su un approccio multidisciplinare in cui alle terapie classiche (come i trattamenti antitumorali farmacologici, la radioterapia e la chirurgia) si affiancano trattamenti complementari non farmacologici che favoriscono la riduzione degli effetti collaterali ad esse correlate. L’obiettivo è migliorare la prognosi e qualità della vita di chi si trova ad affrontare la malattia.
Come si struttura il percorso di cura?
«È un percorso di cura personalizzato – afferma la dottoressa Viviana Contu, oncologa e responsabile del Centro di Prevenzione, Medicina, Oncologia integrate di Humanitas Gradenigo – che si basa innanzitutto sulla relazione tra medico e paziente: l’ascolto, il dialogo, e l’accoglienza diventano elementi fondamentali dell’approccio diagnostico-terapeutico del malato oncologico, e vede il coinvolgimento di più discipline e di specialisti».
I trattamenti terapeutici classici possono essere affiancati da percorsi diversi disegnati sulle esigenze del singolo paziente. Rientrano nel percorso la mindfulness, che ha dimostrato di ridurre, ad esempio nelle donne affette da tumore al seno, lo stress percepito, i sintomi depressivi, l’affaticamento, i disturbi del sonno, da un programma di corretta attività motoria, capace di impattare favorevolmente sull’infiammazione, sul peso, sulla resistenza insulinica, sul mantenimento della massa muscolare, su disturbi di ansia e di tono dell’umore, nonché sul quadro cognitivo di chi si avvicina o è già entrato nella terza età.
Grande attenzione è rivolta anche all’alimentazione, intesa anche come educazione alimentare rivolta a tutti i pazienti, a prescindere dall’eventuale presenza di problematiche legate al peso, all’agopuntura, che sfrutta la stimolazione di alcuni punti selezionati del corpo per coadiuvare la gestione di sintomatologia di vario genere, come ad esempio dolore, stress e stanchezza, nausea e disturbi vasomotori (vampate di calore), e all’ipnosi che aiuta nei disturbi di ansia, panico e sonno e in quelli anticipatori delle terapie (ad esempio la nausea che insorge non appena si entra in ospedale in persone che abbiano sperimentato il sintomo correlato a chemioterapia).
«Affiancare questo percorso di cura ai trattamenti medici convenzionali – spiega la dottoressa Contu – è frutto dell’esperienza ultraventennale come medico oncologo. È emersa l’esigenza per i pazienti che affrontano la malattia di essere visti come persone e non solo come malati, e di essere accompagnati e sostenuti nella vita quotidiana, la cui qualità cambia ed è molto spesso compromessa. Il percorso di Oncologia integrata infatti può potenziare l’efficacia dei trattamenti terapeutici: riduce gli effetti collaterali ad essi correlati, agisce sulle condizioni generali del paziente che è in attesa di un intervento chirurgico o di avviare i trattamenti farmacologici, ne migliora dunque la qualità della vita e contribuisce alla prevenzione delle ricadute della patologia di base. Si tratta inoltre di un percorso di aiuto per chi è al fianco del malato oncologico, il caregiver, che molto spesso, nell’accudire una persona cara che sta attraversando la malattia, si trova a dover fare rinunce importanti in ambito personale e lavorativo e si dimentica di se stesso. Migliorare la qualità della vita dei pazienti significa migliorare anche quella di chi se ne prende cura».