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Riniti nei bambini: come riconoscere i sintomi di allergia?

I genitori di bambini in età 2-7 anni sono spesso preoccupati della frequenza con cui i propri figli hanno il raffreddore o rinite durante l’anno. Insieme alla rinite comune, cioè il raffreddore stagionale, si possono riconoscere i sintomi della rinite allergica. Una precoce diagnosi e una corretta terapia sono l’unico strumento per prevenire forme più gravi.

Ne parliamo con la dott.ssa Erica Provenzano, specialista in Otorinolaringoiatria di Humanitas Gradenigo e Humanitas Medical Care Principe Oddone.

Rinite allergica o rinite comune?

La rinite è un’infiammazione molto comune delle mucose nasali che può essere causata da virus, batteri o dall’esposizione ad allergeni stagionali o perenni. Nonostante l’origine molto diversa della rinite comune e di quella allergica, all’apparenza i sintomi sono simili: congestione nasale (naso chiuso), maggiore secrezione nasale, starnuti, aumentata lacrimazione e arrossamento degli occhi, dolore e ovattamento dell’orecchio. Nella rinite comune, cioè l’impropriamente detto raffreddore, alcuni dei sintomi si manifestano in modo diverso dalla rinite allergica. Ad esempio, il muco nella rinite allergica è chiaro e limpido, tanto che si parla di rinorrea acquosa, cioè naso che cola, mentre nel comune raffreddore è più denso, variabile nella quantità e colore. Il ristagno di muco può favorire la proliferazione di microrganismi patogeni (virus, batteri), con formazione quindi di catarro più denso o muco-purulento, ciò aumenta le probabilità che la rinite comune diventi una rinosinusite acuta. Inoltre, nella rinite allergica, gli starnuti sono ripetuti, è presente prurito nasale, con necessità di sfregamento, e talvolta anche fuoriuscita di screzi ematici dal naso (ovvero epistassi) e coinvolgimento degli occhi (ovvero congiuntivite allergica), sintomi in genere non presenti nel raffreddore comune. Tuttavia, rinite allergica e rinite o rinosinusite possono essere presenti nello stesso momento, complicando la diagnosi, ma anche e soprattutto la qualità della respirazione, del sonno e della vita del bambino e dei genitori.

Diagnosi e cure della rinite nel bambino: cosa fare?

La comparsa di sintomi, che si risolvono in breve tempo (tra 7 e 10 giorni), fa sospettare una rinite infettiva (virale o batterica). In caso di mancata remissione del quadro clinico è bene rivolgersi ad un otorinolaringoiatra per valutare la situazione e impostare una corretta terapia, prevenendo la rinosinusite acuta e aiutando il bambino a mantenere libero e pulito il naso. Nel caso i sintomi si ripropongano in modo stagionale o a contatto con materiali specifici o polvere, è opportuno considerare anche una visita allergologica con i prick tests per allergeni inalanti, per confermare a quali sostanze (allergeni) è sensibile il bambino e porre eventualmente la diagnosi di rinite allergica.

La terapia dipende direttamente dalla diagnosi. Per entrambi i tipi di rinite i lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica svolgono un ruolo importante nell’ottica di liberare e pulire il nasino dalle secrezioni e sono davvero un valido aiuto soprattutto se eseguiti fin dall’età neonatale (seguendo ovviamente le indicazioni del pediatra). Più in particolare: nella rinite allergica i genitori riceveranno consigli sui rimedi ambientali, come ad esempio, la rimozione di tendaggi pesanti o tappeti e l’accurata igiene di peluches in caso di sensibilizzazione agli acari, e farmacologici: spray nasali cortisonici, antistaminici per via orale, o in casi selezionati l’immunoterapia specifica che ha lo scopo di ridurre la sensibilizzazione del paziente nei confronti di uno o più allergeni insegnando al sistema immunitario a non riconoscerli come “sostanze pericolose” da combattere.