Il trekking non è una semplice passeggiata in montagna. Pendenze e dislivello possono mettere a dura prova le gambe, in particolare le ginocchia, specie nella discesa, anche negli escursionisti ben allenati.
Ne parliamo con il dottor Matteo Schirò, ortopedico di Humanitas Gradenigo.
Perché fanno male le ginocchia nella discesa?
Per gli amanti del trekking, la discesa può essere la parte meno piacevole di un’escursione in montagna. Tipo di terreno, pendenza, scalinate di roccia, ghiaioni contribuiscono ad aumentare lo stress funzionale su muscoli e tendini, già provati dalla fatica della salita. Nella discesa, infatti, muscoli, articolazioni e legamenti del ginocchio, quadricipite, rotula e tendini rotulei in particolare, devono lavorare per frenare e stabilizzare le ginocchia, mentre menischi e cartilagini, spesso, sono sovraccaricati sia dalla ripetizione dei passi, sia dal peso dello zaino. Il dolore da sovraccarico è un dolore sordo che, complice anche la stanchezza muscolare, può aumentare il rischio di lesioni alle ginocchia, come ad esempio un trauma distorsivo del ginocchio. Sebbene tenda a passare dopo un breve riposo, il dolore è un sintomo da non sottovalutare.
Si può evitare il dolore alle ginocchia nella discesa?
Con una buona pianificazione del percorso di trekking, l’attrezzatura adeguata e con una buona preparazione muscolare è possibile gestire il dolore alle ginocchia durante la discesa. Innanzitutto, è bene essere consapevoli che maggiore è il dislivello positivo (in salita) e negativo (in discesa), più aumenta il rischio di dolore e infiammazione delle strutture del ginocchio. Inoltre, più lungo è l’impegno richiesto dal trekking in termini di ore di cammino, più accurata dovrà essere la preparazione prima dell’escursione.
Inoltre, una volta in vetta, il consiglio è di dedicare un tempo adeguato al riposo, evitando di riprendere la discesa con i muscoli ancora stanchi dalla salita, e di mangiare proporzionalmente all’energia spesa, evitando di appesantire lo stomaco e la digestione durante la fase di discesa. E prima di iniziare la discesa è bene effettuare un breve riscaldamento muscolare dal momento che i muscoli si saranno, nel frattempo, raffreddati.
Infine, un aiuto nella discesa può venire dall’attrezzatura e dalla preparazione dello zaino:
- scarponi della giusta misura, in modo che non facciano male le dita dei piedi, non siano troppo strette neppure sul collo del piede, e supportino le caviglie;
- calze adatte al trekking;
- kit del pronto soccorso con un antinfiammatorio e ghiaccio secco da applicare al ginocchio in caso di dolore;
- bastoncini da trekking (meglio evitare quelli da nordic walking che potrebbero non dare il supporto necessario al peso del corpo nella discesa);
- evitare di caricare eccessivamente il peso dello zaino.
Cosa fare se il dolore persiste?
In genere, se il dolore non è causato da un trauma distorsivo del ginocchio è sufficiente qualche ora di riposo per far passare il dolore. Se invece il dolore dovesse continuare anche il giorno dopo il trekking, oppure fosse conseguente a un trauma distorsivo, è bene rivolgersi subito all’ortopedico per valutare lo stato delle strutture del ginocchio.
È bene non aspettare a lungo prima di rivolgersi all’ortopedico e soprattutto non sottostimare il prolungarsi del dolore. Infatti, sebbene in molti casi possano bastare qualche giorno di antinfiammatori e riposo, in altri potrebbero essere necessari trattamenti di tipo conservativo, infiltrativo o di riabilitazione che però, possono aumentare i tempi di recupero.
In caso di distorsione è utile effettuare una radiografia; terapia e recupero dipendono dall’entità delle lesioni che possono essere di tipo meniscale, legamentose e, nei casi più gravi, anche ossee.