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Tumore della prostata: con il robot Da Vinci la chirurgia è mininvasiva

Ripresa più rapida delle normali attività quotidiane, riduzione delle complicanze funzionali e del dolore post-operatorio, diminuzione dei tempi di degenza, migliori risultati estetici grazie a incisioni sempre più piccole: sono alcuni dei vantaggi del Robot da Vinci, la piattaforma di ultima generazione per la chirurgia mininvasiva assistita a disposizione in Humanitas Gradenigo che si conferma un punto di riferimento del territorio per l’Urologia e l’Andrologia ricostruttiva.

Approfondiamo il tema con il dottor Omid Sedigh, responsabile della Struttura Complessa di Urologia e Andrologia ricostruttiva di Humanitas Gradenigo e Professore aggiunto di Urologia di Humanitas University.

Che cos’è il Robot da Vinci?

Il Robot da Vinci è la piattaforma di ultima generazione per la chirurgia mininvasiva assistita che si utilizza per il trattamento delle patologie uro-oncologiche, in particolare per il tumore della prostata, tra i più aggressivi e in espansione tra la popolazione maschile (nel 2023 sono state stimate circa 41.100 nuove diagnosi di neoplasie prostatiche che rappresentano il 19,8% di tutti i tumori maschili – fonte Aiom).

Quali sono i vantaggi del Robot?

vantaggi per il paziente che si sottopone all’intervento robot assistito sono numerosi: ripresa più rapida delle normali attività quotidiane, riduzione delle complicanze funzionali e del dolore post-operatoriodiminuzione dei tempi di degenza (che in molti casi vengono addirittura dimezzati), migliori risultati estetici grazie a incisioni sempre più piccole. Si può affermare che è una tecnologia volta a migliorare la qualità di vita del paziente.

Il robot da Vinci estende a interventi complessi i benefici della mini-invasività mediante accesso laparoscopico, mettendo anche il chirurgo in condizione di operare con una serie di comfort, come l’estrema versatilità dei movimenti, e consentendo di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi. Si tratta infatti di un sistema robotico che traduce in modo intuitivo i movimenti del chirurgo seduto alla consolle, permettendo una visione del campo operatorio 3D con un efficace ingrandimento dei dettagli anatomici (il campo visivo è aumentato di 10 volte, con immagini ferme e ad altissima risoluzione). Questa tecnica operatoria garantisce anche una maggiore facilità nell’esecuzione delle manovre chirurgiche complesse, non confrontabile con altre tecniche, il che si traduce in numerosi vantaggi per i pazienti.

Nuovi trattamenti del tumore della prostata

L’intervento di prostatectomia radicale – rimozione totale della prostata in caso di tumore – è una procedura che si adatta perfettamente al supporto robotico: è possibile effettuarla sia contemporaneamente all’asportazione dei linfonodi locoregionali (linfoadenectomia), sia con tecnica “nerve sparing”, che permette il mantenimento delle terminazioni nervose allo scopo di tutelare la funzionalità sessuale.  Il robot viene usato anche in Chirurgia Oncologica e Oncologia Ricostruttiva vescicale e renale, nelle riparazioni delle stenosi del giunto pielo ureterali (ostruzione del passaggio urinario), per interventi di nefrectomia parziale mininvasiva per tumore renale, nella chirurgia di incontinenza femminile e per le ricostruzioni ureterali per le stenosi dell’uretere.