Che cos’è la tiroide, che cos’è il tumore della tiroide, quali sono diagnosi, terapia e qualità di vita che riguardano il paziente: la brochure verrà distribuita in tutti i 24 Centri della Rete oncologica ed è stata presentata oggi in Humanitas Gradenigo dal paziente che l’ha ideata, dal professor Fabio Orlandi di Humanitas Gradenigo e dal dottor Oscar Bertetto, direttore della Rete.
Si chiama “Vola per la tiroide” ed è la guida, nata dall’idea di un paziente, disponibile all’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino e in tutti i 24 centri della Rete oncologica Piemonte Valle d’Aosta che si occupano dei tumori della tiroide e delle ghiandole endocrine. Spiega, in modo semplice e puntuale, che cos’è la tiroide, che cos’è il tumore della tiroide e quali sono diagnosi, terapia e qualità di vita che riguardano il paziente.
“Vola per la tiroide” è stata presentata il 31 maggio in Humanitas Gradenigo alla presenza del dottor Oscar Bertetto, direttore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta; del professor Fabio Orlandi, responsabile di Endocrinologia e metabolismo di Humanitas Gradenigo e di Guido Cappello, 35enne paziente della provincia di Torino che ne ha suggerito la realizzazione.
«È stata la mia esperienza personale a farmi venire l’idea di una pubblicazione agile che potesse essere d’aiuto alla popolazione – ha spiegato Guido Cappello -. Sul tumore della tiroide esistono pochi testi di carattere divulgativo ed è un grosso problema per chi si ammala di questa patologia e vorrebbe sapere di più su quanto lo aspetta». Informazioni che possono essere utili anche a livello preventivo: «Conoscere la tiroide, i suoi tumori e gli esami necessari alla diagnosi – ha aggiunto – può essere di grande aiuto per tutti».
Il professor Fabio Orlandi ha parlato della tiroide («Ghiandola endocrina che talvolta porta con sé patologie in grado di produrre effetti importanti sul nostro organismo») e s’è soffermato sui noduli della tiroide, tumefazioni liquide, solide o miste che si formano all’interno della ghiandola endocrina. «Nella maggior parte dei casi – ha ricordato – si tratta di noduli benigni che non determinano alterazioni funzionali, mentre in meno del 5 per cento dei casi si tratta di tumori maligni, curabili con l’asportazione della tiroide, associata o meno alla terapia radio metabolica e spesso trattata in fase precoce grazie alle metodiche mininvasive»
«Per il trattamento dei tumori tiroidei – ha ribadito infine il dottor Oscar Bertetto – la Rete oncologica prevede la presenza di 24 gruppi interdisciplinari di cura che hanno redatto specifici percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali e un gruppo centrale di studio costituito da esperti provenienti dalle diverse aziende sanitarie e rappresentanti la discipline coinvolte nella diagnosi e nel trattamento (radiologi, ematologici, endocrinologi, medici nucleari, oncologi medici, chirurghi, radioterapisti, ORL)». Proprio questo gruppo ha elaborato dieci raccomandazioni sulla patologia tiroidea, reperibile sul sito della Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta.